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Un cuore con le ali che vola verso il cielo dove dimora Dio,
è tutto è trasparenza rispetto e santità.
Un cuore con le ali che aspira la felicità per se e per l’umanità.
Un cuore che si rattrista e non sopporta la sofferenza e il dolore
di questo mondo trasgressore,
e che vorrebbe gridare a tutta l’umanità,
che siamo noi i responsabili della nostra infelice realtà,
perché non facciamo altro che violare
l’eterna legge universale di santità.
Un cuore che vorrebbe veder sorgere gli albori
della nuova terra promessa
dove regna la pace, l’unità e l’amore.
Un cuore con le ali, piccolo e limitato che opera
nel territorio modesto che Dio le ha affidato.
Tutti i cuori che volano verso il loro Signore
depongono su questa terra la vita per amore,
piccoli o grandi che siano.
Esistono cuori simili ad astri luminosi come il sole,
che possono illuminare in un baleno il mondo intero,
ma mi chiedo se sarebbero seguiti e ascoltati,
o crocifissi e condannati.
è tutto è trasparenza rispetto e santità.
Un cuore con le ali che aspira la felicità per se e per l’umanità.
Un cuore che si rattrista e non sopporta la sofferenza e il dolore
di questo mondo trasgressore,
e che vorrebbe gridare a tutta l’umanità,
che siamo noi i responsabili della nostra infelice realtà,
perché non facciamo altro che violare
l’eterna legge universale di santità.
Un cuore che vorrebbe veder sorgere gli albori
della nuova terra promessa
dove regna la pace, l’unità e l’amore.
Un cuore con le ali, piccolo e limitato che opera
nel territorio modesto che Dio le ha affidato.
Tutti i cuori che volano verso il loro Signore
depongono su questa terra la vita per amore,
piccoli o grandi che siano.
Esistono cuori simili ad astri luminosi come il sole,
che possono illuminare in un baleno il mondo intero,
ma mi chiedo se sarebbero seguiti e ascoltati,
o crocifissi e condannati.
Una Poesia di Rosaria Schimmenti.
Sogno un mondo dove regna la pace,
la fratellanza e l’amore.Sogno un mondo che accolga realmente
la verità rivelata da nostro Signore.
Sogno un mondo che guarda verso il cielo
con il cuore colmo di gratitudine.
Sogno un mondo dove chiunque bussa alla porta
sai che è un fratello.
Sogno un mondo che non si rivolge più ai santi per aiuto,
ma che sulla fronte di tutti vi sia scritto
il nome “Santo del Signore.”
Sogno un mondo dove i grandi gratificano i piccoli
e li aiutino a divenir grandi.
Sogno un mondo dove: rispetto, condivisione, nobiltà e amore,
sono scritte nelle tavole del cuore,
e si realizzi il messaggio Divino proclamato dai profeti
e da nostro Signore.
Apocalisse 21: 3-4
Oh tenebre! Fitte tenebre!
Che oscuri l’universo e tutta l’umanità
impedendo al sole del vangelo di filtrare, illuminare e nutrire la terra con la sua luce di verità.Illudi, inebri con finte felicità e promesse di salvezza.
Non vi è vita ne felicità continuando a nuotare in un oceano di peccato di disaccordi e di illegalità, perché violiamo la legge di Dio che governa il nostro essere e tutto il creato che è in perfetta armonia, come si può realizzare la gioia vera? L’accordo, l’unione e la serenità?
Tenebre! Fitte tenebre! nemica di nostra madre terra fedele alla legge del Dio di amore,
piagata e barcollante l’anziana madre spesso trema e la febbre la divora, si difende come meglio può per scrollarsi il male che l’addolora.
Una poesia di Rosaria Schimmenti.
Alzo lo sguardo verso il cielo e vedo Te oh Dio,
il tuo volto che guarda verso il nostro pianeta,
alla ricerca di uomini giusti e retti di cuore,
per affidare il governo e amministrare i tuoi beni con sapienza.
Alzo lo sguardo verso il cielo,
ed è come se udissi la tua voce che ci esorta alla pace e all’amore,
e ci rende coscienti dello stato in cui ci troviamo.
Ascoltiamo:
"Se siete infelici non rimproveratelo a Me.
Vi ho dato dei comandamenti e non li osservate.
Ho inviato mio Figlio e non lo accogliete.
Egli è la via e non lo seguite.
E’ la verità e voi non ci credete.
E’ il vostro Maestro e non lo ascoltate.
Io sono il vostro Dio e mi ignorate.
Sono il vostro grande amico e non mi amate.
Vi elargii dei beni: talenti e sentimenti,
affinché rendeste frutti buoni.
Siete mie creature ed ho affetto per voi.
Tutto il creato rispecchia la mia legge di amore e di ordine,
anche il vostro organismo è governato da questa legge eterna,
fino a quando continuerete a infrangerla,
ed a essere nemici di voi stessi?
Sono in attesa di incontrare i vostri sguardi,
e poter osservare dei volti sereni,
per aver dato una svolta alla consueta vita,
e deciso di vivere esclusivamente per il bene,
solo in questo modo sarete artefici di una nuova creazione,
che inizia dal vostro cuore,
e si estende al mondo intero,
perché ho costituito, sin dall'inizio,
l’uomo sovrano del creato".
Una poesia di Rosaria Schimmenti.
Pensieri, pensieri e poi ancora pensieri.
Storia fatta di sangue, sofferenze, tribolazioni.
Attese, attese, attese e, poi morire.
Israele ha sofferto tanto, il mondo ha sofferto e soffre ancora.
Perché Signore! Perché!
Solo Tu possiedi la sapienza, l’amore, l’onniscienza.
Vogliamo chiarezza, chiarezza e poi ancora chiarezza.
Perché Signore! Perché!
Ecco la croce apparire davanti ai miei occhi.
Il Figlio di Dio fatto carne, morto per noi,
è a Lui, e a nessun altro, che dobbiamo mirare.
Riscattati da questo sangue prezioso, accettando l’adozione,
siamo figli di Dio, e camminiamo come tali,
per costruire il Suo Regno dentro di noi e intorno a noi.
Non vi sono altre parole, o altri intermediari.
La fede e in balia delle onde dell’oceano.
Tutta la creazione geme nella sofferenza.
Nel mondo si è oscurata la luce del vangelo di verità,
e si continua a mendicare salute e felicità,
ricorrendo ai santi e a vari mediatori come interlocutori,
mentre Gesù disse:
“Cercate prima il Regno e la Giustizia di Dio e tutte le altre cose vi saranno date...
Se osserverete la mia Parola sarete veramente miei discepoli,
conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”.
Non vi è meta più importante a cui anelare,
ne preghiera più necessaria da realizzare,
se non la seguente:
“Sia santificato il tuo Nome, oh Dio e venga il tuo Regno e sia fatta la tua Volontà anche sulla terra,
come è fatta in Cielo”.
Non è mai troppo tardi per fermarsi, esaminare il nostro animo,
e chiedersi dove siamo diretti,
senza la bussola che ci è stata donata dal Creatore?
Non è mai troppo tardi per fare una sosta,
ed osservare ogni cosa a partire dal nostro essere e tutto ciò che ci circonda.
Non è mai troppo tardi per abbracciare il Vangelo di vita che Cristo ci offre, realizzare la pace e la serenità,
che hanno origine da una buona coscienza e dalla riconciliazione con Dio.
Gesù è risorto glorioso, perché ha fatto la volontà di Dio, suo Padre.
Noi risorgeremo a vita eterna se ubbidiamo al Figlio,
e facciamo la volontà di Dio il nostro Padre Celeste.
Gesù dopo la risurrezione, disse agli apostoli: “Ascendo al Padre mio e al Padre vostro All’Iddio mio e All’Iddio vostro".
E’ meraviglioso l’invito che ci viene fatto: da peccatori perduti, impuri, infelici, mortali, ci viene offerta l’adozione divina, l’invito a divenire figli di Dio, purificarci e poter vivere in eterno nella gioia.
Stupendo!
Una Poesia di Rosaria Schimmenti.
Il Figlio di Dio, Gesù era il cuore del Padre, e ci e stato donato.
Il Figlio di Dio, Gesù era il cuore del Padre, e ci e stato donato.
A sua volta il Padre dimorava nel cuore del Figlio,
e ci e stato rivelato.
ed indicare il sentiero della vita.
Dio ha donato il suo cuore al mondo: il Figlio,
e noi dobbiamo donare il cuore a Dio,
che è nostro Padre,
affinché si realizzi comunione ed unità,
che è necessaria per sconfiggere ogni sorta di sofferenza e mortalità.
Questa è la verità e la via della vita,
che fa sbocciare i fiori della salute e della sicurezza.
Non vi sarà più il debole, perché è rafforzato.
Non esisterà più l’afflitto, perché è consolato.
Non vi sarà più il malato, perché è sanato.
Ed il miracolo della gioia della vita si è realizzato,
perché abbiamo accolto il dono di Dio: Gesù,
nel nostro cuore,
nelle nostre case,
nelle nostre famiglie.
Uniamoci al coro degli angeli e cantiamo:
“GLORIA A DIO NELL'ALTO DEI CIELI”
Perché la sua volontà si compia anche sulla terra,
e tutti gli uomini di buona volontà costruiranno sulle fondamenta di Cristo,
e la pace si propagherà nel mondo intero.
Così sia!
(Apocalisse 21:3-7)
Una poesia di Rosaria Schimmenti.
Amare la vita, e tutto ciò che è bello.
Arricchire i nostri occhi, alimentare la nostra mente con i doni del creato,
che rivelano amore e generosità,
e a sua volta ci trasmettono gioia e serenità.
Amare i fiori,
con la varietà dei colori e i suoi profumi soavi.
Amare il mare con le sue onde spumeggiante,
che ci alimenta dell’ossigeno e dello iodio in ogni istante.
Amare il cielo azzurro e limpido,
che rispecchia la purezza del Creatore,
e il sole che ci dona luce, vita e calore, arricchendoci di bellezza e di splendore.
Amare i prati verdi, i ruscelli, i fiumi, i laghi, le montagne e le colline,
che sembrano dirci: noi viviamo ed esistiamo per rendervi felici.
Amare la varietà delle creature volatili del cielo e tutti gli animali dei campi,
che con la loro bellezza e i cuccioli giocherelloni ci rallegrano, trasmettendoci gioia e tenerezza.
E che dire ancora degli altri buoni doni e talenti con cui Dio ha arricchito l’uomo?
Della buona musica, l’arte, la varietà delle razze, costumi e il dono di procreare?
Le coppie di fidanzati che si amano, si sposano e formano famiglie?
La bellezza dei bambini, con i loro sorrisi dolci e genuini che sensibilizzano i nostri cuori?
Questi e altri buoni doni, Dio ci ha donato come alimento di vita,
per incamminarci nel suo sentiero e poter ottenere anche noi un'esistenza infinita.
La personalità e il carattere del Creatore è evidente.
Egli è luce, gioia, bellezza, generosità e amore,
per questo è vitale è immortale.
A noi sue creature, ci ha anche donato un'anima, il Signore,
ci ha donato un cuore, ci ha donato dei sentimenti,
per esprimere la pace e il suo divino amore.
Assimilare la Sua personalità è necessario,
per sconfigge sofferenza e mortalità,
infatti è il primo comandamento datoci da Gesù,
il secondo comandamento è simile: ama il prossimo tuo come te stesso,
che sono doti e qualità del Divino.
Apriamo la finestra del nostro cuore
e lasciamo entrare il sole della bellezza, della gioia,
e dell’amore del nostro Divin Signore.
La passione di nostro Signore Gesù Cristo è un sacrificio prezioso offerto da Dio in nostro favore.
Prima che Gesù desse la vita fisica vi è stato il dono interiore, infine ha dato il suo corpo adempiendo la Legge divina del donarsi per la salvezza del prossimo.
Le sue ultime parole “TUTTO E’ COMPIUTO”, confermano un amore completo da parte di Dio Padre e di Gesù Cristo, in armonia con la legge universale, che ci insegna che ogni essere vivente deve esistere per il bene comune, fino a donarsi.
Ed è stato proprio questo donarsi a manifestare la risurrezione ad una nuova vita immortale.
Cristo non è morto perché continuassimo a peccare, ma perché smettessimo di seguire le nostre vie e seguissimo le Sue, se vogliamo ereditare la vera vita.
La Vita eterna è un dono gratuito di Dio, ma noi dobbiamo "collaborare" con Lui, dobbiamo rispondere al Suo gesto d'amore.
Gesù stesso dice: “Non chiunque mi dice "Signore, Signore" entrerà nel Regno dei cieli, ma chi avrà fatto la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 7:21-23).
La fedeltà alla Legge del Signore porta benedizione, ma è rigida, esige l’amore, l’unione e l’armonia, mentre se la si profana si subiranno serie conseguenze, perché Essa non tollera la trasgressione e si difende eliminando il male (Deuteronomio cap.28).
Dio per primo è stato fedele alla sua legge venendoci in soccorso tramite il Figlio.
E Gesù, a sua volta, l’ha adempiuta, sottomettendosi alla volontà del Padre, fino a donarsi per noi, insegnandoci l’amore e l’unione.
Se non realizziamo questo non usciremo mai dal tunnel della sofferenza e della mortalità.
La Parola di Dio ci dice anche che per l’espiazione delle trasgressioni è richiesto il sangue (Ebrei 9:22); infatti il popolo di Dio per espiare i propri peccati offriva sacrifici di animali.
Con la venuta di Cristo e stata abolita la Vecchia alleanza e si è entrati nella Nuova, tramite il sangue di Cristo.
Questo da inizio alla preparazione della restaurazione di cui hanno parlano tutti i profeti.
Per primo vi è stato il sacrificio del Figlio di Dio, che trae a se, con la risurrezione, il nuovo popolo eletto, che deve regnare in futuro con Lui; e da questo, l’invito a usufruire del sangue di Gesù per il perdono dei peccati e a seguire il suo insegnamento, che è per tutte le genti.
Dal momento che Gesù Cristo ha offerto il suo sangue per redimerci, proponendoci questa Nuova alleanza, viene richiesto da parte nostra una prova di accettazione, confidando in Cristo e accettarlo come nostro Signore, Salvatore e Maestro, seguendo il suo insegnamento; diversamente, il suo sangue non ha valore, confermandoci la condanna di morte eterna per le nostre trasgressioni.
Gesù è venuto anche per radunare i figli di Dio dispersi, ci ha insegnato l’unità con Dio e fra di noi.
Noi siamo stati portati all'esistenza per far parte di un corpo unito; questa verità è una legge eterna che vi è in ogni realtà creata, a partire dal nostro organismo all'atomo, il quale è composto di tante particelle unite, e questo, a sua volta, è unito ad altri formando atri organismi più grandi, e così via.
Questo è il principio della creazione divina: l’Unione.
Quindi affinché ogni cosa si armonizzasse, protendendosi verso la perfezione, il Signore Gesù si è impegnato, e ci ha insegnato, affinché si realizzi questa Unione, la quale fa anche parte delle fondamenta della Legge di Dio, portando armonia, pace e vita, e il tutto, collegato con lo Spirito Santo, che procede da Dio, avendo come risultato vita alla creazione: uomo, piante, animali.
Una Riflessione di Rosaria Schimmenti
Prima che Gesù desse la vita fisica vi è stato il dono interiore, infine ha dato il suo corpo adempiendo la Legge divina del donarsi per la salvezza del prossimo.
Le sue ultime parole “TUTTO E’ COMPIUTO”, confermano un amore completo da parte di Dio Padre e di Gesù Cristo, in armonia con la legge universale, che ci insegna che ogni essere vivente deve esistere per il bene comune, fino a donarsi.
Ed è stato proprio questo donarsi a manifestare la risurrezione ad una nuova vita immortale.
Cristo non è morto perché continuassimo a peccare, ma perché smettessimo di seguire le nostre vie e seguissimo le Sue, se vogliamo ereditare la vera vita.
La Vita eterna è un dono gratuito di Dio, ma noi dobbiamo "collaborare" con Lui, dobbiamo rispondere al Suo gesto d'amore.
Gesù stesso dice: “Non chiunque mi dice "Signore, Signore" entrerà nel Regno dei cieli, ma chi avrà fatto la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Matteo 7:21-23).
La fedeltà alla Legge del Signore porta benedizione, ma è rigida, esige l’amore, l’unione e l’armonia, mentre se la si profana si subiranno serie conseguenze, perché Essa non tollera la trasgressione e si difende eliminando il male (Deuteronomio cap.28).
Dio per primo è stato fedele alla sua legge venendoci in soccorso tramite il Figlio.
E Gesù, a sua volta, l’ha adempiuta, sottomettendosi alla volontà del Padre, fino a donarsi per noi, insegnandoci l’amore e l’unione.
Se non realizziamo questo non usciremo mai dal tunnel della sofferenza e della mortalità.
La Parola di Dio ci dice anche che per l’espiazione delle trasgressioni è richiesto il sangue (Ebrei 9:22); infatti il popolo di Dio per espiare i propri peccati offriva sacrifici di animali.
Con la venuta di Cristo e stata abolita la Vecchia alleanza e si è entrati nella Nuova, tramite il sangue di Cristo.
Questo da inizio alla preparazione della restaurazione di cui hanno parlano tutti i profeti.
Per primo vi è stato il sacrificio del Figlio di Dio, che trae a se, con la risurrezione, il nuovo popolo eletto, che deve regnare in futuro con Lui; e da questo, l’invito a usufruire del sangue di Gesù per il perdono dei peccati e a seguire il suo insegnamento, che è per tutte le genti.
Dal momento che Gesù Cristo ha offerto il suo sangue per redimerci, proponendoci questa Nuova alleanza, viene richiesto da parte nostra una prova di accettazione, confidando in Cristo e accettarlo come nostro Signore, Salvatore e Maestro, seguendo il suo insegnamento; diversamente, il suo sangue non ha valore, confermandoci la condanna di morte eterna per le nostre trasgressioni.
Gesù è venuto anche per radunare i figli di Dio dispersi, ci ha insegnato l’unità con Dio e fra di noi.
Noi siamo stati portati all'esistenza per far parte di un corpo unito; questa verità è una legge eterna che vi è in ogni realtà creata, a partire dal nostro organismo all'atomo, il quale è composto di tante particelle unite, e questo, a sua volta, è unito ad altri formando atri organismi più grandi, e così via.
Questo è il principio della creazione divina: l’Unione.
Quindi affinché ogni cosa si armonizzasse, protendendosi verso la perfezione, il Signore Gesù si è impegnato, e ci ha insegnato, affinché si realizzi questa Unione, la quale fa anche parte delle fondamenta della Legge di Dio, portando armonia, pace e vita, e il tutto, collegato con lo Spirito Santo, che procede da Dio, avendo come risultato vita alla creazione: uomo, piante, animali.
Una Riflessione di Rosaria Schimmenti
Ci poniamo delle domande: "In noi, come nel mondo, Dio è presente o è assente? La Sua pace, il Suo amore, le Sue leggi dimorano in noi? Nelle nostre famiglie? Nelle nostre case? Nelle nostre città?
O stiamo correndo in cerca di benessere, pace e felicità senza la bussola dei Suoi comandamenti? (Proverbi capitolo 3).
Non possiamo risolvere i problemi che ci affliggono se non usiamo la chiara e sicura bussola morale che Dio ci ha fornito tramite la Sua parola.
Il peccato non da mai felicità, la malvagità non da mai felicità, la trasgressione non da mai felicità, perché violiamo la sacra Legge di Dio che governa tutta la creazione; ed essendo noi parte di questa ne siamo coinvolti.
Noi uomini siamo stati creati per vivere nella legalità, nella rettitudine e nel rispetto reciproco, per custodire e far moltiplicare i doni che Dio ci ha elargito.
La prova tangibile del nostro bisogno di bene viene evidenziato nella nostra vita quando abbiamo veri amici e buoni rapporti con il prossimo; siamo più sereni e felici, perché il bene è l'alimento principale di cui abbiamo bisogno, e quindi dobbiamo fare del nostro meglio per realizzarlo, per stare bene con noi e con quelli che ci circondano.
Gesù, riguardo a questo, ha detto: “IO SONO IL PANE DELLA VITA... CHI BEVE L’ACQUA CHE IO GLI DARO’ NON AVRA’ PIU’ SETE”.
Dio, nel corso della storia umana, ha inviato i Suoi profeti, alla fine ha mandato Suo Figlio per istruirci.
Nell'occasione della trasfigurazione di Gesù, il Padre ha parlato direttamente dal Cielo.
Abbiamo dei testimoni a riguardo, i tre Apostoli: Pietro, Giacomo e Giovanni.
Questi sono stati invitati da Gesù a salire con lui sul monte, e lì apparvero Mosè ed Elia, i quali parlarono con il Signore, essendo avvolti da una luce incandescente; e udirono una voce dal Cielo che diceva: “QUESTO E’ IL MIO FIGLIO DILETTO, ASCOLTATELO!” (Luca 9:35).
E' una questione di vita o di morte per noi ascoltare e fare nostro l’insegnamento del Figlio di Dio.
Gesù ci ha indicato la Via percorrendola Lui per primo; adempiendo la Legge d'amore ha superato la morte, perché ha vinto il male con il bene; risorgendo immortale ci ha indicato il sentiero da seguire per poter ottenere anche noi la Vita eterna.
Come vediamo, non si tratta di appartenere ad una religione senza vivere il Vangelo!
La vita, che Dio ci offre in Cristo, o si accetta, o si rifiuta, non vi sono vie di mezzo.
Per chi ama il bene questa è una Buona notizia che procura gioia, pace è felicità.
Il soccorso e l’amore di Dio, quando viene accettato, ci apre la porta a una nuova vita da figli di Dio anche qui sulla terra.
Gli Apostoli e altri fedeli sono morti da martiri per difendere questa verità e trasmetterla a noi, hanno preferito morire che rinunciare alla Vita eterna donata dal Messia.
Una Riflessione di Rosaria Schimmenti
Una Poesia di Rosaria Schimmenti.
Terra arida, terra mortale, terra di lacrime, di dolore e di ogni male,
non vi è speranza per il futuro, tutto muore: uomo, piante, animali.
Il bimbo nel mio grembo, lo sento muovere, gioisco,
ma, quando lo do alla luce, anche lui non ha scampo,
l’attende il triste destino di tutti i viventi e il rischio di imprevisti dolorosi.
La vita breve, insicura e mortale, genera nelle creature: timore, ansia, avidità di possedere e dominare.
Intolleranza, guerre e sangue sparso, sono il pane di questa vita.
Dio guarda dal cielo ed ha compassione dell’umanità.
Egli ha creato ogni cosa buona ed ha concesso all’uomo l’indipendenza a cui anelava.
Scende sul Sinai, chiamando un uomo Ebreo: Mosè.
Gli da comandamenti e statuti, da seguire, per purificare e preparare una nazione ad accogliere in futuro il Suo Figlio prediletto, nostro Signore.
Il Figlio di Dio, Gesù, è il cuore del Padre, e ci e stato donato,
a sua volta, il Padre dimorava nel cuore del Figlio, e ci è stato rivelato.
Sono venuti sulla terra per soccorrerla, illuminarla e indicare il sentiero della vita.
Dio ha donato il Suo cuore al mondo, il Figlio,
e noi dobbiamo donare il nostro cuore a Dio, che è nostro Padre,
affinché si realizzi comunione ed unità,
che è necessaria per sconfiggere ogni sorta di sofferenza e mortalità.
Questa e la verità e la via della vita, che fa sbocciare i fiori della salute e della sicurezza.
Non vi sarà più il debole, perché è rafforzato,
non esisterà più l’afflitto, perché è consolato,
non vi sarà più il malato, perché è sanato.
Il miracolo della gioia della vita si è realizzato,
perché abbiamo accolto il dono di Dio Gesù nel nostro cuore,
nelle nostre case, nelle nostre famiglie,
ci siamo dissetati alla fonte di vita,
accettando di partecipare alla sua stessa mensa e nutrirci del suo pane.
Egli dichiarò: “Il mio cibo è fare la volontà del Padre mio".
I suoi seguaci si nutrono del loro Signore: consiste fare la sua volontà.
Il profeta Mosè dichiarò:
“Il Signore Iddio, in futuro, vi invierà un Profeta come me,
voi lo ascolterete e farete tutto ciò che egli vi dirà;
e chiunque non ascolterà quel Profeta sarà reciso”.
I cristiani accolgono Gesù, e collaborano perchè si realizzi la pace e la vita.
Essi proclamano:
“Onore e gloria a Dio nell’alto dei cieli,
che è venuto in soccorso all’umanità mortale,
inviando Gesù ad indicare il sentiero della vita eterna”.
Una riflessione di Rosaria Schimmenti.
Cristo è morto per noi e chi lo accoglie deve vivere per Lui.
Cristo è morto per me, ed io che lo accolgo devo vivere per Lui.
Non appartengo più a me stesso ma a Cristo: cammino con Lui, respiro con Lui, la solitudine ed il timore sono stati sconfitti, spalancando la finestra della speranza e della vera vita che egli ci ha trasmesso.
Cristo è morto per me ed io vivo per Lui: cammino nella luce, i problemi e le tenebre di questo mondo non mi fanno più paura, sono fiducioso che dopo la trasgressione alla Legge di Dio e le conseguenze dolorose subite Lui mi ha perdonato.
Oggi non ho bisogno d’altro se non della luce e dell’amore di Cristo, che mi accompagna nel sentiero di questa vita.
Tutti abbiamo bisogno di accogliere il figlio di Dio.
Anche se si vive nel benessere materiale, questo non appagherà mai l’esigenza dell’amore divino che Gesù ci offre.
Ritorna il vuoto e, a sua volta, cerchiamo di colmarlo con altre cose; necessitiamo del vero e puro amore e lo cerchiamo nei nostri simili, i quali, spesse volte ne sono sprovvisti, quello che possiedono è instabile e imperfetto.
Siamo figli di un sol Padre, Santo, Colui che ci ha creati; il nostro essere è plasmato dalla sua legge d'amore, e tutto l’universo obbedisce al suo amore, ma se non siamo in sintonia con la sua legge, rifiutando l’insegnamento del Maestro di vita, Gesù, non conosceremo mai la vera pace duratura e rimaniamo nemici della Vita.
Il Padre celeste e Gesù, venendoci in soccorso, hanno dimostrato, loro stessi, prima, di essere in perfetta armonia con questa legge santa.
Cristo è morto in croce per me, per te e per tutti, mentre eravamo ancora peccatori, rivelandoci quale amore dobbiamo esercitare gli uni verso gli altri per protenderci nella vita eterna.
Se accogliamo Cristo, la sete di verità e di vita verrà appagata.
Gesù disse alla samaritana assetata d'amore: “L’acqua che io ho disseta in eterno” (Giovanni 4).
E' Dio vivo in noi e nel mondo?
La Sua pace, il Suo amore e le Sue leggi dimorano nel nostro cuore? Nelle nostre famiglie e nel nostro paese?
O stiamo correndo in cerca di benessere, pace e felicità senza la bussola dei Suoi comandamenti? (Proverbi capitolo 3).
Non possiamo eliminare i problemi che ci affliggono se non usiamo la chiara e sicura bussola morale che Dio ci ha fornito tramite la Sua Parola.
Il peccato non è stato mai felicità, così anche la malvagità, perché violano la legge sacra che governa tutta la creazione, inclusi noi che facciamo parte di essa.
Siamo stati creati per vivere nella legalità, nel rispetto reciproco e nel far moltiplicare i doni che Dio ci ha elargito.
La prova tangibile che abbiamo bisogno di bene è evidenziata anche dal fatto che, quando abbiamo dei veri amici e dei buoni rapporti con il prossimo, siamo più sereni.
Questo dovrebbe essere il nostro obbiettivo principale, impegnarci affinché questo si realizzi.
Nel corso della storia umana, Dio ha inviato per prima dei profeti per istruirci, infine ha mandato Suo Figlio.
Nell'occasione della trasfigurazione di Gesù, sul monte santo, Dio ci ha parlato direttamente dal cielo.
Abbiamo dei testimoni a riguardo, i tre Apostoli: Pietro, Giacomo e Giovanni; questi sono stati invitati da Gesù a salire sul monte, con Lui, e lì apparvero loro Mosè ed Elia, i quali parlarono con il Signore, avvolti da una luce, e si udì la voce dal cielo che diceva: “Questo è il mio Figlio diletto, ascoltatelo!” (Luca 9:35).
Una poesia di Rosaria Schimmenti.
Il figlio di Dio Gesù, dimorava nel cuore del Padre, e ci e stato donato.
A sua volta, Dio dimorava nel cuore del Figlio, e c'è l’ha rivelato.
Unione perfetta.
Sono venuti sulla terra per soccorrerla, ristorarla
e indicare il sentiero della vita.
Dio ha donato il suo cuore al mondo: Suo Figlio,
e noi dobbiamo donare il nostro cuore a D, che è nostro Padre,
affinché si realizzino comunione e unità,
necessarie per realizzare
la Legge universale celeste di eternità.
Questa è la verità e la via della vita,
che fa sbocciare i fiori della salute e della sicurezza.
Non vi sarà più il debole, perché è rafforzato,
non esisterà più l’afflitto, perché è consolato,
non vi sarà più il malato, perché è sanato,
ed il miracolo della gioia della vita si è realizzato,
perché abbiamo accolto il Dono di Dio
nel nostro cuore, nelle nostre famiglie,
ci siamo rivestiti del vero cristianesimo originale.
E allora, ci uniamo al coro degli angeli, cantando:
“GLORIA A DIO NELL’ALTO DEI CIELI
E PACE IN TERRA AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’”.
Che operano, affinché la volontà di Dio si compia.
COSI’ SIA! (Apocalisse 21:3-7)
“Buon Natale a tutti.”
Una poesia di Rosaria Schimmenti.
Perché ti amo o mio Dio?
Questa domanda spesso mi sono posta,
come si può provare amore fino all’emozione, per una persona che non vedi?
Sei celato nella tua Parola scritta ma ti riveli senza veli nel creato e nel Figlio tuo diletto incarnato,
ed ho iniziato ha intravedere in Te: la luce, la trasparenza, la purezza l’amore e l’onestà,
valori che scarseggiano nell’odierna mortale umanità.
In Te o Dio non vi è ombra di falsità.
Ti amo perché ci insegni ad essere onesti e veritieri, come si addice ai membri della tua famiglia.
Ci educhi alla pace e alla solidarietà, a prenderci cura del povero, del debole, dell’afflitto, di chi non ha sostegno, orfani e vedove, non sei un Dio meraviglioso?
Si lo sei!
E non bisogna tacere, dobbiamo proclamarlo ad alta voce, farlo conoscere!
Perché molte deviazioni dalla Vita e dalla Verità si sono infiltrati in seno all’umanità e la luce divina è stata oscurata.
Il primo comandamento chiave di salvezza non viene evidenziato, perchè l’orgoglio umano si è insediato al posto di Dio;
mentre le vere opere buone non sono tali se non si da gloria a Dio da cui proviene ogni buono dono.
Chi anela al bene non può fare a meno di Te oh Dio!
Vive alla tua presenza non ha altre vie.
Sei Tu che alimenti la nostra vita, il tuo popolo sulla terra ti onora,
è come un albero buono che produce i tuoi frutti e da questi frutti buoni si riconosce.
Ti amo perché sei splendore, bellezza, gioia e santità,
ed hai stabilito che tutta la tua creazione rispecchiasse la meravigliosa legge universale
della tua immutabile personalità.
Ti amo perché sei sempre lo stesso, ieri oggi e in eterno, la tua Parola è stabile non cambia,
le tue vie sono fonte di salute e felicità, perché ci si riconcilia con Te, noi stessi e tutta l’umanità.
Non vi è più posto per il settarismo terreno, perché la luce ha squarciato le tenebre del nostro cuore.
Ti amo perché ci hai amato per primo, tracciando il sentiero della nostra vita.
Una Riflessione di Rosaria Schimmenti.
Gli esseri umani quando sono invasi da cataclismi e calamità, provocati dalla loro infedeltà,
anziché ravvedersi, alzano gli occhi al cielo e incolpano Dio che permette queste sofferenze all’umanità.
Dio, conoscendo a fondo l’uomo, sapeva della sua tendenza ad incolpare il prossimo, incluso Lui stesso, il Creatore, ed ha fatto riportare nella Sua Parola le testuali parole di Apocalisse 16:9-11: “Gli uomini gemevano nel dolore e bestemmiavano l’Iddio del cielo a causa delle loro sofferenze e lo stesso non si convertirono dalle loro opere”.Ci parla anche in Proverbi 2: “Figlio mio accogli le mie parole e fai tesoro dei miei precetti e camminerai sulla via buona; sappi che i retti sono quelli che abiteranno la terra e vi dimoreranno per sempre, mentre i malvagi saranno sradicati da essa e gli empi ne verranno scacciati”.
E Gesù dice: “Beati i mansueti perché erediteranno la terra”.
Una Meditazione di Rosaria Schimmenti.
Ieri sera partecipai ad un culto di preghiere e di intercessione per gli ammalati.
Come sappiamo la chiave per guarire è la fede, che consiste nella sicurezza di ricevere ciò che si chiede.Ma vi è un’altra chiave molto importante che ci apre la porta della guarigione.
La luce di questa verità viene dalla parola di Dio, dove il Padre Eterno ci insegna che per ricevere, dobbiamo per prima noi dare, con il cuore e per amore: "Date e vi sarà dato, rimettete i peccati e vi saranno rimessi".
Gesù ha dato la sua vita per amore.
Una grande lezione possiamo trarla dal libro di Giobbe.
Siamo consapevoli delle calamità e delle sofferenze che si sono abbattute nella sua vita, è stato spogliato da tutti i suoi averi, anche della salute.
Lui chiedeva la guarigione per se, e il Signore gli ordinò di offrire sacrifici per i suoi amici.
Poteva rispondere: “Ma come Signore! Io sono ridotto fino all’osso! E devo offrire sacrifici per loro?”.
Giobbe, nonostante la sofferenza, aveva ancora la ricchezza spirituale interiore che nessuno poteva conoscere, se non lui solo... e Dio.
Penso che si sia preoccupato molto per i suoi amici e non voleva che rischiassero di venirsi a trovare in una condizione simile alla sua, perché si erano macchiati di colpa nel tacere davanti alla sofferenza dell’amico e alle sue parole, perché Giobbe si reputava innocente è irreprensibile.
Nel loro dialogo vi fu alla fine una lunga pausa silenziosa, si erano arresi, non vi erano parole a favore di Dio; era come incolparlo di ingiustizia, è questo è stato un grave peccato agli occhi del Signore.
Spesso in alcuni culti odierni si viene a creare una situazione simile, causata dall’insistenza eccessiva nel chiedere che alla fine sembra che Dio sia ingiusto perché non esaudisce le nostre richieste e non mostra miracoli e opere potenti.
Certe volte anche sembra a noi stessi di volerlo accusare per questo Suo diniego.
Vogliamo che Dio fa la nostra volontà, mentre dobbiamo essere noi a fare la Sua volontà.
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