Il pianto di Gesù

Meditazioni

Una Riflessione di Manuela Giannini. 

La morte, il dolore, il dispiacere, l’abbandono, l’abuso, la confusione, la solitudine, Dio non intendeva farci provare o sopportare nessuna di queste cose.
Spesso ci capitano delle cose spiacevoli, disgrazie, dispiaceri e ci chiediamo: “Perché?”; e poi chiediamo a Dio: “Perché me? – Perché queste cose? – Perché ora?”.
Perché, Perché, Perché?
Spesso e volentieri non troviamo risposta:  
"Perché mia madre è morta quando avevo dieci anni e mi ha lasciato da solo?
Perché mia moglie è rimasta infetta da AIDS, tramite una trasfusione?
Perché ho sempre problema di soldi?
Perché mio figlio è morto in un incidente di macchina?
Perché ho il cancro al cervello?
Perché nulla va mai per il verso giusto?
Perché a me? Perché Dio? Puoi dirmi perché?".
A volte pensiamo: "Hei Dio, sei là in cielo, che ci guardi da lontano, pensando che forse mio figlio è rimasto ucciso nell’incidente stradale, perché non ti amava abbastanza?
Mia moglie non era abbastanza diligente, è per questo che adesso ha contratto l’AIDS?
È ciò che si merita?
Tumore al cervello…. Volevi vedere cosa avrei fatto… forse pregare di più, impegnarmi di più, dare di più?
Perché sei così indifferente ai nostri dolori?
Perché sembra che non te ne importa niente?".

Gesù, dopo quattro giorni che Lazzaro era morto, arrivò alla casa di Marta e Maria.
Quando si fermò davanti alla tomba di Lazzaro, pianse….(il verso più corto in tutta la bibbia), e fremette in se stesso…
Cos’è che lo fece “fremere nel suo spirito” e “piangere”?
Forse sapeva di più di quanto noi sappiamo?
Stava pensando all’incredulità dei presenti, alle rimostranze fatte del suo ritardo, alla resurrezione di Lazzaro, al fatto che le vie di Dio sono più alte di quelle degli uomini?
Oppure sapeva che la morte di Lazzaro era stata qualche cosa che non avrebbe dovuto succedere…. ogni morte… ogni dolore non avrebbe dovuto essere….
Da essere umani non possiamo comprendere il cuore di Dio.
Gesù era Dio e uomo allo stesso tempo, e mentre stava davanti alla tomba di Lazzaro…. presso la tomba di tuo figlio, vicino al letto d’ospedale del tuo migliore amico o di tua moglie, nella sala d’aspetto dell’oncologo…Gesù vedeva le cose dal punto di vista umano e dal punto di vista divino… un dolore straziante che, sia io che voi, non possiamo capire e non possiamo conoscere…. in quanto il prezzo del peccato è la morte.

Quando ci accade qualche cosa di brutto, veniamo distrutti dalla realtà di queste cose tremende che si impone sulla nostra vita.
Di solito ci rassegniamo dicendo che fa parte della vita, che dobbiamo tirare avanti, che cose così accadono a tutti.
Ma cosa possiamo fare?
Dobbiamo renderci conto che queste cose non avrebbero dovuto succedere, ma a volte ci troviamo ad accusare Dio di esser sordo.
Questa è la fregatura: ogni giorno paghiamo il prezzo per fare le cose di testa nostra e il prezzo per aver rivolto le spalle a Dio… che non è che sia una colpa nostra, ma che abbiamo ereditato.
La verità che ci fa soffrire è che Dio non voleva che questo accadesse.
Ogni giorno dobbiamo vivere con il dolore di ciò che abbiamo perso.
Non possiamo comprendere, possiamo solo sentire il dolore, il disappunto, il senso di ingiustizia… una certa distanza da Dio.
Solo Gesù, colui che era prima di ogni cosa, può capire; solo Gesù conosce la tragedia del peccato in tutta la sua pienezza e orrore: niente di ciò avrebbe dovuto essere.

Quando Gesù si trovò davanti alla tomba di Lazzaro, non guardava solamente alla tomba del suo amico, vedeva tutte le tragedie del mondo, la mancanza di speranza, il dolore, l’ingiustizia, ed è per questo che fremette in se stesso e pianse; sapeva quante bambine avrebbero vissuto l’abuso sessuale, quanti bambini abbandonati e quanti uccisi ancora prima di essere nati, ogni dolore ogni ingiustizia, ogni cancro, ogni malattia ancora oggi impensabile; sapeva il dolore della separazione il sapore amaro delle illusioni spezzate, il dolore del tradimento e del suicidio… così tanti uomini, donne e bambini che morivano, gli stessi che Lui ama così tanto…
Gesù capiva, e solo Lui sapeva, che tutto ciò non avrebbe dovuto essere….
Quando sentì il pianto dei presenti alla tomba di Lazzaro, Gesù sentiva anche i nostri pianti e vedeva le nostre lacrime…. il prezzo del peccato è la morte… mi permetto di dire… non solo la morte, ma anche ogni dolore e ogni cosa tremenda in questo mondo.
L’idea che fra qualche giorno avrebbe camminato verso il Calvario lo fece tremare… su quella croce avrebbe portato ogni goccia di sangue versata, ogni malattia, ogni dolore, ogni ultimo respiro… il mio dolore e il tuo.

Gesù in quel momento li conosceva tutti …. li conosce ora e conosce quelli di domani… e sapeva che nulla avrebbe dovuto essere…
Mentre era alla tomba di Lazzaro, Gesù si ricordò come tutto era cominciato… un uomo e una donna decisero di fare ciò che volevano, invece di fidarsi di Dio.
Si ricordò dei loro volti dopo che avevano assaggiato il frutto proibito e di conseguenza …. la morte.
Il succo di quel frutto colò per terra e maledisse il terreno, e ancora oggi quel succo sta colando sulla vita di tutti noi come se fosse stato addentato ora.
Quel giorno, sia Gesù che Dio Padre piansero.
Anche l’uomo e la donna piansero, i loro volti si riempirono di vergogna.
Il cuore di Gesù ebbe un tonfo… perché nascondersi? Egli in fondo voleva solo amarli.
Perché? Da lì la prima litigata, il primo dolore, la prima morte… Gesù li ricorda tutti.
Ci sbagliamo quando attribuiamo alla perfezione di Dio la mancanza di sentimenti; esser perfetto non significa che il Suo cuore non può provar dolore.
Il Suo cuore perfetto è un cuore che ama nella sua pienezza a dispetto del costo da pagare…. e Gesù l’ha pagato, quel costo, al Calvario.

Là, su quella croce, Gesù trattenne tutta la potenza che avrebbe potuto tiralo giù, e permise a degli uomini di piantare dei chiodi nelle sue mani e nei suoi piedi… ed alla fine proclamò la vittoria: "È FINITO".
Quanto ancora può soffrire un cuore, quanto ancora può sopportare…. per amore? ….
Non c’è più grande amore di quello di dare la vita … Gesù morì per ogni nostra lacrima ed ogni nostro "perché" che esce dalle nostre labbra.
Gesù è qui, con noi, nelle Sue mani i nostri cuori feriti.
Gesù ha pagato un prezzo alto per poter essere qui con noi e per farci sapere che Lui è con noi…. anche perché sapeva che nulla di ciò avrebbe dovuto essere….
Ma il suo amore ha vinto la morte, il dolore, la malattia….
Porta i tuoi Perché a Lui e ascolta il Suo cuore; osserva Gesù che sta presso la tua "tomba" e ascolta il fremito del suo cuore….
Guarda... sta stendendo la Sua mano verso di te, così che tu possa sederti con Lui e condividere con Lui le tue lacrime, il tuo cuore…. e saprai che Lui è lì…. per te.

Giuseppe

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