La luce nelle tenebre.

POESIE
Una poesia di Rosaria Schimmenti.

Era Una notte fredda e gelida, sola in cerca di un giaciglio,
m’inoltrai in una giungla, ma non vi trovai che periglio.
Aimè, mi accasciai a terra tramortita,
rimpiangendo la casa di mio padre, dove un tempo fui nutrita.
Il rullo dei tamburi, e le grida dei selvaggi, erano intensi,
quanto era il mio dolore, il freddo e la fame che riducii a stento.
Mi rialzai per proseguire il cammino,
quando ad un tratto, sentii da vicino,
una voce quieta e mite che mi sussurrava:
“Non temere abbi fede nel tuo Re, ché il suo occhio è su te”.
Incoraggiata e colma di speranza,
seguii una via angusta, che mi portava ad oltranza.
Quando a quel punto, sembrava ancora una volta che ero sfinita,
ecco la stessa voce quieta e mite che m' invita.
Alzai il capo e vidi da lontano una luce sfolgorante,
che mi era familiare e conoscevo già da tempo,
era la luce della casa di mio padre che venne a salvarmi in quel momento.
Ma mi mancavano le forze, e invocai aiuto,
quand’ecco che accorse mio fratello e fu compiaciuto.
Grande fu la gioia di mio padre e di mia madre,
quando fui arrivata già,
che mi trovai amore, gioia e pace per tutta l’eternità.
Una cosa importante che non dobbiamo dimenticare!
E’ di tenere sempre accesa sul davanzale,
la luce spirituale del nostro Padre Celeste,
che può salvare,
perché in una notte buia e piena di perigli,
come sono questi tempi,
guida, soccorre, ristora e lascia contenti,
tutti quelli che la cercano realmente.

Giuseppe

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